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Cicloturismo in Italia: un boom da 9,8 miliardi di euro, ma serve una strategia nazionale

BOLOGNA. Il cicloturismo in Italia continua la sua crescita esponenziale, registrando nel 2024 un vero e proprio boom con 89 milioni di presenze e un impatto economico di quasi 9,8 miliardi di euro. A rivelarlo è il quinto rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, realizzato da Isnart-Unioncamere in collaborazione con Legambiente e presentato al Forum del Cicloturismo di Bologna.

Il settore, che rappresenta ormai oltre il 10% del turismo italiano, è trainato soprattutto dai millennial (30-44 anni) e da una domanda ad alta capacità di spesa. “La crescita del cicloturismo nel nostro Paese è costante”, ha affermato Loretta Credaro, Presidente di Isnart, sottolineando come questo fenomeno stia riorientando i flussi turistici verso borghi e aree interne, generando nuove opportunità economiche e di lavoro.

Sebastiano Venneri, responsabile Turismo di Legambiente, ha evidenziato come il cicloturismo stia dando vita a nuove imprese nelle aree interne, contrastando il declino demografico e offrendo opportunità ai giovani. Pinar Pinzuti di Bikenomist ha ribadito l’importanza di un supporto statale per rendere il settore competitivo a livello internazionale.

Nonostante il potenziale, il rapporto evidenzia come la crescita sia dovuta principalmente all’iniziativa privata, auspicando una politica nazionale coordinata. Tra le priorità, l’aumento della sicurezza per i ciclisti, investimenti nelle ciclovie turistiche e la definizione della figura della guida cicloturistica.

L’identikit del cicloturista tracciato dal rapporto rivela un’età media tra i 30 e i 44 anni, una propensione a viaggiare in coppia o con amici e una forte influenza del web nell’organizzazione della vacanza. Le motivazioni principali sono la ricchezza del patrimonio culturale e artistico, lo sport e il relax. La spesa media giornaliera è stabile, con una preferenza per hotel e B&B.

La valutazione dell’esperienza è positiva, con punte di eccellenza per la qualità del cibo e l’ospitalità locale, ma con margini di miglioramento nei trasporti locali e nell’offerta culturale integrata. L’analisi di dieci ciclovie regionali evidenzia la necessità di attrarre maggiormente l’utenza internazionale, investire in sicurezza e migliorare la qualità e la manutenzione della rete. Interessante anche la crescente presenza femminile nel cicloturismo.

L’indagine, basata su oltre 5.000 interviste, conferma il cicloturismo come un settore in forte espansione, con un impatto positivo sull’economia e sul territorio. Tuttavia, per sfruttare appieno il suo potenziale, è fondamentale una strategia nazionale che supporti e valorizzi questo segmento turistico.

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